Il ciclo di performance “Dancing Studies”

Lenio Kaklea
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15.02.23

Il ciclo di performance “Dancing Studies”

“Dancing Studies” è un programma inedito di performance ideate e realizzate da Palazzo Grassi – Punta della Dogana con il supporto di Bottega Veneta, che si è tenuto in occasione della mostra “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”.

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Dancing Studies” è un programma inedito di performance ideate e realizzate da Palazzo Grassi – Punta della Dogana con il supporto di Bottega Veneta, che si è tenuto in occasione della mostra “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”. Si tratta di un ciclo di performance, presentate da aprile a giugno 2022, firmate da importanti coreografi internazionali, invitati dai curatori della mostra Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois a sviluppare un progetto ad hoc in dialogo con l’opera dell’artista, per essere riprese in modo da realizzare un documentario, a cura di Sky Arte.
Come la mostra pone al centro del percorso espositivo la ricerca che Bruce Nauman ha dedicato al corpo attraverso l’uso pioneristico della performance, così le coreografie cercano di ricreare un’idea di dialogo tra arte, danza, movimento e libera espressione del corpo.

L’idea della rassegna “Dancing Studies” nasce da una conversazione di Caroline Bourgeois con Philippe Parreno nell’ambito di “Nauman Archive for the Future”, una serie di interviste online in cui gli artisti comunicano l'influenza delle opere di Bruce Nauman sulla loro pratica artistica.

Se “è dunque lo spettatore a fare l’opera”, come affermato una volta da Marcel Duchamp, una mostra si esaurisce nello spazio circoscritto dalla sua esposizione fisica? O invece è possibile concepirne la potenziale estensione temporale e spaziale attraverso la visione dello spettatore o attraverso le conversazioni e la produzione di altre opere d’arte che la mostra potrebbe stimolare? La premessa di “Dancing Studies” è pertanto quella di ampliare la mostra, attraverso una serie di performance e installazioni che prendono vita in tutta la città di Venezia.

Le performance portano la firma di alcuni coreografi tra i più famosi, attivi a livello internazionale: William Forsythe, Lenio Kaklea, Ralph Lemon e Pam Tanowitz. Ognuno ha progettato un’azione performativa che si sono svolte in diversi spazi della Pinault Collection a Venezia e presso COSMO, in Campo San Cosmo sull’isola della Giudecca a Venezia, con il coinvolgimento di sound designer e performer.

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William Forsythe

Ad aprire il programma sabato 2 e domenica 3 aprile 2022 è stato il coreografo di origini americane, William Forsythe, Leone d’oro alla Biennale Danza nel 2010, che cura e presenta “MANUAL LABORS”, un intervento articolato in più parti su due sedi: il Teatrino di Palazzo Grassi e Punta della Dogana.

Due live performance hanno accolto il pubblico nel foyer del Teatrino “Both sitting Duet” di Jonathan Burrows su musiche di Matteo Fargion e, a seguire, “Table Music”di Thierry de Mey, eseguita da Les Percussions de Strasbourg, mentre in auditorium è proiettata una selezione dei “52 Portraits” di Francesca Fargion, Hugo Glendinning, Jonathan Burrows e Matteo Fargion.

Contestualmente, si sviluppa nelle sale di Punta della Dogana un’azione concepita da William Forsythe appositamente per questa occasione: “PARAPHRASE”.

Lenio Kaklea

Venerdì 22 e sabato 23 aprile 2022, in occasione delle giornate di anteprima della Biennale Arte 2022, l’appuntamento con “Dancing Studies” continua con la partecipazione di Lenio Kaklea, che torna in Italia dopo il premio conferitole da Hermès Italia Foundation e Triennale di Milano nel 2020. La ballerina, coreografa e scrittrice greca di base a Parigi, si esibisce nell’atrio di Palazzo Grassi in un duetto con il pianista Orlando Baas, su una delle opere considerate tra le più significative di John Cage, “Sonatas and Interludes”. Si tratta di un ciclo di venti pezzi per pianoforte preparato in cui si riversa tutta l’influenza esercitata dalla filosofia orientale e la ricerca di nuove fonti sonore che caratterizzano la produzione del compositore alla fine degli anni Quaranta del Novecento.

La coreografa si focalizza su uno degli aspetti marginali della genesi di questo ciclo, cioè il legame tra Cage e le danzatrici afroamericane Syvilla Fort e Pearl Primus a lui coeve per cui realizzava composizioni sonore per pianoforte preparato.

Pam Tanowitz

Da domenica 1 a giovedì 5 maggio 2022, Pam Tanowitz, conosciuta per il suo approccio astratto alle idee classiche e contemporanee sul movimento, presenta una nuova istallazione di danza, “Dancing the Studio”. Ispirata all’opera “Mapping the Studio” di Bruce Nauman e all’enfasi che l’artista mette sul processo più che sul risultato, la performance fa scomparire i confini tra il processo e l’opera: i momenti di prove e la performance diventano un’unica cosa.

La coreografa americana trasforma il foyer del Teatrino in una scuola di danza in cui collabora con sei dei suoi ballerini (Christine Flores, Zachary Gonder, Lindsey Jones, Brian Lawson, Victor Lozano e Melissa Toogood) e il designer Jeremy Jacob, per dare vita a una coreografia che si sviluppa davanti al pubblico nel corso di cinque giorni di lavoro. Ogni giornata si configura come una conversazione intima tra Pam Tanowitz e i suoi danzatori, fatta di un lavoro lento che svela i meccanismi interni al suo processo creativo.

Ralph Lemon

L’ultimo appuntamento con “Dancing Studies” si è svolto sotto la guida di Ralph Lemon, da giovedì 16 a domenica 19 giugno 2022 presso COSMO, Campo San Cosmo, sull’isola della Giudecca.

Il coreografo, teorico e artista visivo americano ha immaginato un lavoro che si compone di più frammenti elaborati nel corso di tanti anni di ricerca sul movimento, il testo e il suono. Non un processo di riattivazione delle performance di Bruce Nauman, né tantomeno di emulazione, ma un insieme di azioni che possano richiamare alla memoria alcune delle opere in mostra a Punta della Dogana creando inedite connessioni, inserite entro una scenografia con un forte impatto visivo e un complesso paesaggio sonoro.