In occasione della mostra di Tatiana Trouvé a Palazzo Grassi la coreografa, ballerina e artista La Ribot presenta nel atrio del museo la sua performance Juana ficción (2024), in collaborazione con il direttore d'orchestra spagnolo Asier Puga, con musiche originali di Iñaki Estrada.
La portata di quest'opera trascende sia lo spazio fisico in cui si svolge la performance sia i temi che affronta. Un concerto inebriante e fragile che naviga tra danza e musica, luce e oscurità.
Juana ficción (2024) è dedicata a Giovanna di Castiglia, regina di Castiglia e di Aragona durante il '500 che visse rinchiusa per oltre quarant'anni per la sua presunta follia. In contrasto con una rappresentazione romantica della sua vita, la performance di La Ribot con Juan Loriente si concentra sulla manipolazione e la cancellazione dalla storia ufficiale di cui Giovanna di Castiglia è stata vittima e riflette su quello che poteva essere il suo universo mentale, ai margini del mondo, nell'incessante ripetersi di giorni identici.
In omaggio al gusto della regina per le innovazioni musicali del suo tempo, in Juana ficción (2024) la musica antica incontra la musica elettronica contemporanea e crea un dialogo tra danza e musica, tecnologia e storia.
Questa esperienza sonora e visiva svela il destino di Giovanna I di Castiglia, una donna moderna intrappolata la cui fuga impossibile ispirerà storie nel corso della storia. La Ribot racconta la sua storia in movimento attraverso un ciclo scenografico e solare eccezionale. Utilizzando un video del suo spettacolo del 1991, El Triste que nunca os vido, che fa riferimento anche alla regina, l'opera cattura l'abisso del tempo e la sua impronta sul corpo e trasmette l'idea di un presente effimero, di un passaggio dal giorno al crepuscolo, dallo splendore all'oblio.